Io abito al piano terra e ho un giardino non particolarmente curato che confina con un piccolo parco.
Un paradiso per i miei gatti e quelli dei vicini, ma anche un ambiente ideale per altre specie animali selvatiche, tra cui rettili piccoli e grandi, uccelli, lumache, vespe, etc.
Ogni tanto compare un riccio.
Così da un po’ di tempo c’è un giovane riccio un po’ denutrito e con esiti di una ferita da morso che ha preso l’abitudine di venire a casa a mangiare tutte le sere dopo il tramonto. E ci siamo chiesti: “Cosa facciamo? Cosa è meglio per lui? Come andrà con i gatti?”
Dato che i ricci sono animali selvatici, non è una buona idea tentare di addomesticarlo (oltre che essere proibito poiché i ricci sono animali protetti), perché arrecheremmo un danno a lui e rimarremmo delusi noi.
Comunque i gatti lo hanno subito accettato e, dopo una prima annusata a debita distanza, tendono a ignorarlo. Forse per gli aculei, ma anche perché si muove lentamente, (a differenza ad esempio del topo) e non stimola il loro istinto predatorio.
Il nostro riccetto si è avvicinato perché attirato dall’odore dei croccantini dei gatti, di cui è molto goloso, ma che non sono la sua dieta ideale.
Il riccio è un animale onnivoro, ma è e deve restare, se in buona salute e abbastanza adulto, un predatore, quindi non va bene che si abitui a mangiare il cibo dei gatti che trova nelle ciotole. Anche perché contiene sostanze che gli sono nocive. Solo in emergenza possiamo dargli qualche croccantino ben inumidito con l’acqua.
E così come prima cosa NON cerchiamo di avvicinarlo, non vogliamo che prenda troppa confidenza con noi; gli lasciamo un po’ di carne cruda in un piattino vicino all’acqua, perché è denutrito e debole, ma non vogliamo che si sazi troppo, solo che recuperi le forze per tornare a cacciare.
Ci piange il cuore vedere con quanto gusto si mangia la pappa e la sua delusione quando si accorge che è finita e deve andare a procacciarsi altro cibo da solo…
Da quando sta meglio abbiamo chiuso tutti i nascondigli che gli permetterebbero di accasarsi da noi; neanche questo gli è piaciuto molto all’inizio, ma ha capito e si è adattato in fretta.
L’unico modo per aiutarlo davvero è riabituarlo alla sua vera natura di animale selvatico, schivo e predatore.
Se invece vi dovesse capitare di incontrare un riccio ferito o ammalato, o ancora non svezzato, è importante consegnarlo il prima possibile al più vicino Centro di Recupero per Animali Selvatici (CRAS: http://www.recuperoselvatici.it/elenco.htm ); o contattare l’Ecosportello animali o il Corpo Forestale dello Stato o i Vigili.
Nel frattempo muovetelo con delicatezza, tenetelo al caldo, dategli acqua da bere, un po’ di brodo di pollo tiepido e senza sale, se potete, ma non dategli assolutamente latte, anche se si tratta di un cucciolo!
S.C.