Il gatto, come i suoi antenati e i suoi cugini selvatici, è dotato di capacità sensoriali straordinariamente sviluppate ed efficienti che lo rendono un cacciatore abile e temibile.
La vista

Visione diurna umana e del gatto a confronto
Il gatto è un predatore che ama cacciare al crepuscolo, per questo il suo occhio è predisposto per funzionare in maniera molto più efficiente rispetto a quello umano con luce a bassa intensità. I suoi occhi contengono molti più bastoncelli[1] e molti meno coni[2]; infatti distinguono con chiarezza solo il verde, il giallo, il blu e il grigio, ma tendono a confondere tra il rosso, il marrone e il viola.

I colori visti da un gatto e visti da un umano a confronto
Evidentemente il colore non sembra svolgere un ruolo fondamentale nella caccia, né nella comunicazione e, dal nostro punto di vista, il mondo visto con gli occhi di un gatto è molto meno variegato.

Visione notturna umana e del gatto a confronto
In compenso il nostro gatto di notte vede là dove per noi è tutto buio e confuso, anche perché la visione notturna è favorita dal tapetum lucidum, ovvero uno strato di cellule che riflettono la poca luce a disposizione, come fosse un catarifrangente, e la amplificano. Questo è il motivo per cui i loro occhi mandano quello “strano” riflesso quando sono colpiti da luce intensa, ed è proprio questo inquietante bagliore emesso al buio che li fece associare al demonio e alla stregoneria in epoca medievale.
I gatti hanno un campo visivo di 200 gradi, cioè una visione periferica più ampia della nostra, che arriva a 180 gradi. Ma i gatti sono “ipermetropi” e se un oggetto si trova a meno di sei metri non riescono a metterlo perfettamente a fuoco, inoltre hanno difficoltà a percepire i movimenti lenti. Quando facciamo giocare il nostro gatto con il classico topolino appeso a un filo è molto veloce nel reagire a movimenti a scatto, mentre non è interessato se lo spostiamo lentamente; in fondo quale potenziale preda, di fronte alla presenza minacciosa di un gatto, sceglierebbe di allontanarsi piano piano? Piuttosto rimane immobile sperando di ingannarlo….

Muscoli della pupilla nell’uomo e nel gatto a confronto
La pupilla ha la capacità di dilatarsi enormemente al buio e di restringersi fino a diventare una sottile fessura verticale quando la luce è intensa; ma in alcune circostanze particolari, quando il gatto è spaventano o in presenza di alcune patologie, le pupille possono rimanere dilatate anche in un ambiente luminoso.
La perdita della vista per un gatto, soprattutto se di casa, non è un handicap particolarmente grave, perché l’acutezza di tutti gli altri sensi gli permette di compensare ampiamente questo deficit; prese le dovute accortezze, anche un gatto non vedente è in grado di vivere una vita completa e soddisfacente.
Le vibrisse
Con questo termine vengono chiamati i baffi, le sopracciglia e il ciuffo di peli dietro le zampe anteriori. I baffi del nostro gatto, questi organi meravigliosi, oltre che essere indicatori del suo stato d’animo, svolgono anche un ruolo tattile molto importante: nell’oscurità funzionano come delle vere e proprie antenne capaci di localizzare e identificare oggetti che l’animale non è in grado di vedere. Le vibrisse, abbassate a contatto con il suolo, permettono al gatto di rendersi conto di eventuali ostacoli, facilitandone lo spostamento notturno. Si ritiene inoltre che un gatto di corporatura normale possa valutare se è in grado di infilarsi in un pertugio senza rischio di rimanere incastrato se vi passano i suoi baffi (una ragione in più per prevenire l’obesità nel nostro gatto!).
Tramite le vibrisse il gatto percepisce gli spostamenti dell’aria provocati dal movimento di una possibile preda. Ecco perché un gatto privo della vista può muoversi agilmente ed essere in grado di vivere una vita quasi normale: grazie alle informazioni che gli forniscono le vibrisse. Sono organi talmente sensibili e fondamentali che il gatto non ama che gli vengano toccate ed è ovviamente molto importante non tagliarle o danneggiarle.
L’udito
Poiché stiamo parlando di un predatore, possiamo facilmente immaginare che anche l’udito del gatto sia eccezionalmente sviluppato per favorire l’individuazione delle prede. Se proprio vogliamo fare dei paragoni, il gatto ha una capacità uditiva superiore al cane di 1,5 volte e di 4,5 volte rispetto a noi umani. Inoltre il gatto percepisce gli ultrasuoni, arrivando addirittura fino a 100.000 hertz al secondo (l’intensità sonora che corrisponde allo squittio di un topo), contro i 40.000 hertz del cane e i 20.000 scarsi dell’uomo. Rispetto all’uomo il gatto ha anche una maggiore sensibilità sonora per le medie e alte frequenze[3]. Nei felini domestici le orecchie sono flessibili e si muovono molto velocemente, infatti il gatto è in grado di ruotare le pinne molto rapidamente di 180 gradi indipendentemente l’una dall’altra, potendo così localizzare con esattezza una fonte sonora.
Questa notevole sensibilità uditiva del gatto fa’ sì che non sopporti ambienti rumorosi; persone che urlano o parlano a voce molto alta, sbattono porte, ascoltano musica o tv ad alto volume, la centrifuga della lavatrice, sono tutte fonti di stress e sofferenza per il nostro micio. Percepire gli ultrasuoni significa sentire in un modo completamente differente da noi, avvertendo come rumoroso ciò che per noi umani è invece silenzioso o insignificante, come il rumore emesso da una lampada a led, o dal nostro pc.
L’olfatto è probabilmente il senso più utilizzato dal gatto insieme alla vista. L’olfatto è di vitale importanza per il gatto che lo utilizza in molti ambiti, dall’alimentazione alla marcatura del territorio, dalla predazione alle interazioni sociali. Per osservare il mondo che lo circonda, un nuovo arrivato, un oggetto sconosciuto, il gatto si avvale innanzitutto dell’olfatto: si avvicina al soggetto da esplorare e lo annusa. Per capire quale sia l’importanza dell’olfatto basti pensare che i gattini alla nascita sono sordi e ciechi, ma possono già individuare l’odore della madre in un raggio di 50 cm di distanza.
I gatti di un gruppo sociale si riconoscono fra di loro dall’odore comune. Può succedere che un nuovo arrivato, o semplicemente un gatto della colonia che ha fatto visita dal veterinario, o che ritorna dopo un soggiorno in clinica, venga tenuto a distanza o addirittura aggredito quando arriva a casa, proprio perché ha addosso un odore sconosciuto. Lo stesso vale per noi quando rientriamo in casa: le scarpe, gli abiti, addirittura le buste della spesa inviano informazioni olfattive che il nostro gatto deve decifrare e accettare.

Tito
Il nostro gatto Tito, quando facemmo dei lavori di ristrutturazione in camera da letto, si rifiutò di entravi per diversi giorni; solo dopo alcune settimane cominciò a esplorare la stanza con circospezione in ogni angolo, fino a convincersi che tutto era in ordine e il pericolo passato.
Alcuni gatti particolarmente ansiosi faticano ad accettare odori nuovi e l’arrivo di un mobile, di un pacco, di uno sconosciuto può essere fonte di stress da non sottovalutare. Gatti con questo carattere dovrebbero vivere in un ambiente molto tranquillo e poco frequentato da persone estranee. Se poi questo non è possibile, dovremmo almeno garantirgli sempre l’accesso a un posto ben nascosto e sicuro dove rifugiarsi quando ne senta il bisogno.
L’odorato dei gatti domestici è circa quattordici volte più potente del nostro e di poco inferiore a quello del cane. I gatti percepiscono odori che a noi non arrivano e la comunicazione olfattiva è estremamente importante tra cospecifici. Un gatto che si allontana dal proprio territorio ritrova la strada di casa grazie all’olfatto, anche se in alcuni casi eccezionali dobbiamo ipotizzare che entrino in gioco anche altri sensi che ancora non siamo in grado di descrivere.
I confini territoriali sono marcati con l’urina e con secrezioni prodotte da ghiandole sebacee poste sulla coda, la fronte, le labbra, il mento, i cuscinetti plantari. L’urina di un gatto è ricca di informazioni sulla sua disponibilità all’accoppiamento, l’età, il sesso, lo stato di salute e altro.
L’organo vomero-nasale

Gatto nella tipica smorfia del “Flehmen”
Il gatto, come molti altri animali[4], è dotato dell’Organo vomero-nasale o di Jacobson che è situato nella parte anteriore del palato e gli permette di percepire e decifrare odori e sapori nella comunicazione intraspecifica. Quando vediamo il nostro gatto esibirsi nella tipica smorfia a bocca semi-aperta, nota come “reazione Flehmen”, non è perché gli manchi l’aria o respiri male, semplicemente vuol dire che sta elaborando le informazioni che gli arrivano dall’odore di un altro gatto, ovvero: sesso, disponibilità all’accoppiamento, da quanto tempo l’odore è stato depositato, etc. Quando si strofinano sulle persone i gatti emettono un segnale visivo e olfattivo che appunto evoca la risposta di Flehmen[5] . Anche le graffiature svolgono una funzione di comunicazione attraverso la combinazione di due diversi segnali: visivi, cioè le tracce lasciate dai graffi, e olfattivi, ovvero feromoni secreti dalle ghiandole interdigitali[6].
I feromoni
I feromoni sono sostanze chimiche prodotte da ghiandole esocrine di alcune specie animali (inclusi noi umani), in grado di influenzare la fisiologia o il comportamento di membri della stessa specie.
I gatti producono feromoni da ghiandole poste in diverse parti del corpo per inviare messaggi di vario tipo, e li percepiscono attraverso l’organo di Jacobson. Ad esempio, quando il nostro gatto strofina il muso contro un altro gatto o su di noi, sta rilasciando feromoni che informano sulla sua disponibilità all’amicizia. Altri feromoni[7] indicano la disponibilità ad accoppiarsi o inviano un segnale di allarme.
Il Gusto
Anche se il senso dell’olfatto e quello del gusto nel gatto sono strettamente interconnessi, per semplicità di spiegazione qui li tratteremo separatamente.
Per quanto riguarda i sapori, questa volta gli umani battono i gatti 9.000 a 500. Questi sono i numeri delle rispettive papille gustative. Ma se il gusto nel gatto è molto poco sviluppato, l’olfatto supplisce benissimo a questa carenza.
Secondo alcuni studi recenti, i gatti non sono in grado di apprezzare il sapore dolce a causa di una mutazione genetica avvenuta agli albori della sua storia evolutiva. Molto raramente alcuni gatti domestici potrebbero sviluppare una passione per i dolci, specie se cuccioli, ma è bene evitare assolutamente di lasciarglieli mangiare perché sono veri e propri veleni!
I gatti preferiscono i grassi e gli aminoacidi che si trovano nella carne o nel pesce e scelgono cosa mangiare in base al profumo più che al sapore. Se il nostro gatto mette in bocca qualche cosa di tossico, incomincia a sbavare abbondantemente per diluire ed espellere la sostanza responsabile di quel sapore sgradevole.

Immagine ravvicinata della lingua di un gatto
Comunque la lingua del gatto è più di un organo del gusto: chiunque sia stato leccato dal proprio gatto sa che la sua lingua è incredibilmente ruvida. Le papille rivolte all’indietro che rivestono la lingua e la rendono così rasposa sono utilizzate come un “pettine incorporato” durante le sessioni di toelettatura e per lacerare la pelle delle prede per arrivare alla carne.
L’organo di equilibrio
Oltre che per l’udito, le orecchie sono importanti anche per un altro motivo vitale per il nostro gatto.
Nell’orecchio interno alloggia l’organo vestibolare, responsabile del suo eccezionale senso di equilibrio. Le piccole camere e i canali di questo organo sono allineati con milioni di peli sensibili e sono riempiti di liquido e di minuti cristalli galleggianti. Quando il gatto si muove repentinamente, i peli rilevano il movimento del liquido e dei cristalli e velocemente trasmettono i messaggi al cervello, fornendo le letture tridimensionali sulla posizione del corpo. Ciò è simile in linea di principio a quello strumento che negli aeroplani è denominato “orizzonte artificiale” o “indicatore di altezza”, lo strumento che indica al pilota la posizione delle ali rispetto all’orizzonte, così da poter controllare l’aereo.
Quando un gatto perde l’equilibrio e cade, l’organo vestibolare si attiva; questo aiuta il gatto a capire da quale parte è l’alto e innesca il “riflesso di raddrizzamento” che serve al gatto per girarsi a mezz’aria, registrando l’orientamento del corpo in modo da atterrare esattamente su tutte e quattro le zampe. Questo organo, insieme alla coda, che funge da contrappeso, una spina dorsale eccezionalmente flessibile e l’assenza della clavicola, consente al gatto di effettuare acrobazie notevoli.
Le meravigliose doti sensoriali dei nostri amici felini non finiranno mai di stupirci e molto rimane ancora da scoprire. Chiunque abbia esperienza di convivenza con animali domestici, ha avuto almeno un gatto in grado di prevedere il ritorno a casa di un famigliare o di ritrovare la strada di casa da distanze inimmaginabili.
S.C.
per aiutare la colonia felina di Valle dell’Aniene: https://paypal.com/donate/?business=brunella.bucciarelli62@gmail.com&source=url
[1] i fotorecettori della retina responsabili della visione quando la luce è scarsa e della visione periferica
[2] i fotorecettori responsabili della visione dei colori
[3] L’uomo batte il gatto solo nella capacità di distinguere meglio diverse intensità di suono (i Decibel) a parità di frequenza.
[4] Tra i felini il leone e la tigre, ma anche i cani, i rettili e altri animali.
[5] (Overall, 1997).
[6] (Overall, 1997).
[7] Esistono in commercio feromoni sintetici in forma spray o con diffusore che dovrebbero servire a tranquillizzare un gatto stressato o spaventato.