I gatti, anche quelli domestici, camminano con un’andatura molto particolare definita, con un termine inglese non traducibile in italiano,“direct registering”.
A prima vista non è facile osservare questa particolarità, a causa della rapidità del movimento, ma per capire in cosa consiste, osservate questo video https://www.youtube.com/watch?v=BJh7qEIrHAQ in cui si vede chiaramente che il gatto lascia solo una fila di impronte, anziché due, come sarebbe normale immaginare.
Ponendo le zampe posteriori nel punto esatto dove quelle anteriori hanno lasciato l’impronta, il gatto lascia una traccia in grado di confondere sia la preda che il potenziale predatore.
Anche se questa andatura è particolarmente efficace in terreni sabbiosi o sulla neve, proprio per lasciare un’impronta minima, risulta utile anche in altri habitat, ad esempio per ridurre al minimo il rischio di produrre un rumore a causa di un ramo spezzato o altro, durante la caccia.
In natura sono molti gli animali selvatici che adottano questo astuto stratagemma per confondere: tra questi ci sono cammelli, giraffe, volpi, linci e coyote.
Anche i cani selvatici sono perfettamente in grado di utilizzare il “direct registering”, a differenza dei nostri cani domestici che hanno dimenticato questa andatura, ormai inutile alla loro sopravvivenza, poiché non hanno bisogno né di cacciare, né di difendersi dai predatori.
Questo ci dimostra ancora una volta che i gatti, anche quelli che vivono con noi da migliaia di anni, non hanno perso i loro istinti di gatti selvatici per i quali è tuttora importante saper provvedere alla propria sopravvivenza e non contare solo sugli umani.
Una curiosità: in inglese la passerella dove camminano le modelle durante le sfilate di moda si chiama “catwalk” proprio ad indicare l’andatura particolare con un piede avanti all’altro delle top model!

direct registering visto in sequenza