Quando qualche anno fa mi sono avvicinata per la prima volta alle Cavie, me ne sono immediatamente innamorata: musino dolce e paffuto con dentoni a paletta, l’andatura goffa, il fisico tondeggiante e il pelo morbido e colorato… delle “pallette” tutte da coccolare.
Mi furono regalate da un’amica che ebbe una cucciolata casalinga e senza pensarci più di tanto portai a casa due fratellini di un mese circa.
Ancora non sapevo nulla di questi simpatici roditori, ma ben presto ho imparato molto: mi sono documentata e li ho vissuti quotidianamente con passione e dedizione, cercando di scoprire e conoscere quanti più aspetti e curiosità possibili sul loro conto.
Ho scoperto presto che sono animali molto più complessi di come appaiono, con necessità e comportamenti peculiari molto interessanti e di cui è fondamentale essere al corrente per potersene prendere cura nel miglior modo possibile.
Chi sono le cavie: Caratteristiche e comportamento
Le cavie sono piccoli roditori originari del Sud America, abituati a vivere in grandi gruppi nelle praterie. Conosciute anche con nomi locali come “Quiqui”, “Cui” o “Quy” (diffusi soprattutto in Perù, Bolivia, Ecuador e Colombia), oppure come porcellini d’India, sono animali straordinari, socievoli e pieni di personalità.
Purtroppo, quando si sente la parola “cavia” si pensa subito agli animali da laboratorio, ma in realtà la cavia, o porcellino d’India, è una specie ben precisa di roditore domestico, socievole e affettuoso. Il fraintendimento nasce dal fatto che, in passato, proprio le cavie furono tra i primi animali usati per esperimenti scientifici, tanto che il loro nome è finito per diventare sinonimo di “soggetto di prova”.
Per fortuna, anche se ancora meno conosciute rispetto ai loro cugini criceti e conigli, oggi le cavie stanno conquistando i cuori di tante famiglie, lasciandosi alle spalle i laboratori per diventare adorabili compagni domestici. Per questo è importante diffondere informazioni corrette e utili su di loro: conoscere le loro esigenze specifiche, il giusto modo di accudirle e rispettare la loro natura è fondamentale per chi sceglie di accoglierle in casa, ma anche per sensibilizzare più in generale sul rispetto e la tutela di questa meravigliosa specie.

cavia senza pelo
Innanzitutto, non molti sanno che esistono diverse razze di cavie, caratterizzate da particolarità fisiche, del mantello e comportamentali.
Tra le più comuni troviamo:
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- American (pelo corto e liscio)
- Abyssinian (pelo corto con rosette)
- Peruviana, Sheltie e Texel (pelo lungo)
- Teddy (pelo corto, ruvido e arruffato, simile a un peluche)
- SkinnyPig (senza pelo)
- Ogni razza ha caratteristiche e necessità particolari, specie nella cura del pelo.
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cavia a pelo lungo
Di qualsiasi razza o mix esse siano, le cavie sono animali da preda, caratteristica che le rende attente e prudenti e che influenza generalmente anche il loro comportamento domestico. Infatti, pur essendo a modo loro affettuose, non gradiscono particolarmente gli abbracci, perché non amano essere sollevate da terra, un istinto naturale che deriva dal fatto che, in natura, i predatori le catturano proprio dall’alto.
Un altro simpatico retaggio etologico è la tipica camminata in fila indiana quando sono in gruppo: sia in natura che in casa, tendono a camminare una dietro l’altra, soprattutto quando vanno alla scoperta di un ambiente nuovo, ma spesso anche solo per andare a mangiare o esplorare qualche angolo del perimetro in cui vivono. Camminando in questo modo, restano compatte e si sentono più sicure e protette.
All’apparenza possono sembrare animali riservati e schivi, in verità sono estremamente sociali: vivono in gruppi numerosissimi e stanno bene e sono felici in compagnia, non da sole. Infatti, sviluppano forti legami con la loro famiglia. Utilizzo volutamente un termine generico perché non sono selettive sugli esseri viventi di cui circondarsi: sono talmente pacifiche che, nelle nostre case, non sarà difficile anche vederle accoccolate a quelli che in natura potrebbero essere dei loro predatori naturali, come cani e gatti.
Ovviamente certi accostamenti possono comunque essere rischiosi e avere esiti tragici, quindi è bene che queste interazioni avvengano solo sotto stretta supervisione. La possibilità di incidenti, anche involontari, è elevata, per questo è essenziale fare degli avvicinamenti graduali e assicurarsi che gli animali in questione siano mano a mano abituati gli uni agli altri e che la cavia abbia sempre una via di fuga sicura.
In ogni caso, è importante che le cavie non vivano in maniera isolata e solitaria, ma abbiano sempre la possibilità di interazioni sociali e compagnia costante.
Come animali da branco, hanno grandissime capacità comunicative e sono delle vere e proprie chiacchierone. Con tutta una serie di versi diversi comunicano una variegata gamma di emozioni e necessità: dal fischio di felicità al ronzio rilassato, ai borbottii di fastidio. Attraverso alcuni di questi vocalizzi sarà possibile anche verificare il grado di affiliazione instaurato con le nostre cavie, che infatti emetteranno dei fischi appositi al nostro arrivo per salutarci e dimostrarci il loro affetto.
Durante la notte è possibile sentirle cantare ogni tanto, come se parlassero una lingua segreta che riservano ai momenti in cui non siamo insieme a loro.
Ma il suono più divertente e inconfondibile è quello che raggiunge quasi gli ultrasuoni quando sentono aprire il frigo o una busta di cibo, convinte che sia il momento del loro spuntino. Sono infatti delle gran golosone!
Altri segni comunicativi caratteristici della specie e sicuramente indicatori di benessere, felicità e affetto sono il cosiddetto “pop-corning”, ossia dei piccoli saltelli sul posto che ricordano un popcorn quando scoppietta, oppure l’avvicinamento del musino alle mani, con i dentini sporgenti, che possono addirittura assaggiare il dito senza mordere: una sorta di bacio.
Tuttavia, il gesto che più esprime estrema fiducia è quello di addormentarsi in nostra presenza, addirittura chiudendo gli occhi e sonnecchiando rilassate. Spesso, infatti, le cavie fanno dei pisolini ad occhi aperti, magari russando e palesemente addormentate, ma comunque sempre pronte a tornare vigili con l’occhio già aperto. Se invece l’occhio è chiuso, vuol dire che il sonno è davvero profondo.
Non bisogna però confondere questi momenti di relax con un comportamento di forte disagio che è quello del freezing, ossia la paralisi rigida del corpo, con occhi sbarrati e pelo irsuto. L’animale si lascia magari anche toccare, ma rimane immobile, senza emettere alcun suono o azzardare movimenti, fino a che, alla prima occasione, fugge il più velocemente e lontano possibile.
Una cavia serena che cerca interazione si avvicina volontariamente, magari fischiando, e si lascia accarezzare rimanendo morbida. Quando vuole chiudere i contatti, si allontana, alza bruscamente la testa o emette una specie di borbottio o ronzio inconfondibile, sculettando prepotentemente.
Adozione e gestione consapevole
Chi decide di adottare una o più cavie può rivolgersi a rifugi o associazioni di recupero, oppure scegliere allevatori seri e responsabili che siano esperti dell’animale che forniscono e sappiano dare informazioni accurate a riguardo.
Anche se ancora è possibile acquistare cavie nei negozi, è bene essere certi che gli animali provengano da strutture che rispettano il loro benessere. L’acquisto non deve mai essere impulsivo: serve informarsi bene prima e scegliere con responsabilità.
Ad esempio, innanzitutto è bene valutare il sesso che si predilige e non cascare in falsi miti per cui quando sono ancora cuccioli non è distinguibile, poiché fin da subito in realtà chi è del mestiere saprà sessarvi correttamente ogni singolo animale sano, individuando facilmente e inequivocabilmente i genitali maschili e femminili. Dal punto di vista caratteriale, non esistono regole fisse: alcuni maschi sono dolcissimi, così come alcune femmine possono essere più vivaci. In generale: i maschi possono sviluppare competizione se tenuti insieme, specialmente senza sterilizzazione, mentre le femmine tendono ad andare più facilmente d’accordo tra loro.
La convivenza va sempre gestita osservando i comportamenti individuali e lasciando spazio sufficiente.
Inoltre, in caso di femmine, per evitare sorprese andrebbe verificato che non siano gravide al momento della cessione: la gestazione dura circa 59-72 giorni a seconda del numero di piccoli e anche femmine molto giovani di circa 1 mese di vita potrebbero già essere gravide se non separate in tempo dai maschi. Senza verifiche accurate la scelta di una femmina potrebbe comportare che una mattina ci si potrebbe svegliare e scorgere varie e spesso numerose “pallette” pelose, già completamente formate, bellissime, pulite e profumate, con gli occhi già aperti e pronte a salutare il mondo e a cercare il latte della loro mamma che pazientemente le nutrirà per circa 3-4 settimane.
Alimentazione corretta, ambiente e cura quotidiana
Le cavie, una volta svezzate dal latte materno, hanno un metabolismo molto attivo che le porta a mangiare spesso… e a produrre molta cacca e pipì! È tutto assolutamente normale per loro, ma richiede una pulizia frequente degli ambienti per mantenere e garantire igiene e benessere adeguati.
La dieta corretta, strettamente vegetale, è semplice ma fondamentale per il loro benessere:
- Fieno sempre disponibile e di alta qualità
A seconda del singolo animale si potranno notare anche delle preferenze rispetto alla croccantezza del fieno: Alcune preferiscono quello più verde e morbido, altre quello più giallo e secco. Questo può variare anche in base alle stagioni e all’età della cavia e si tradurrà nel fatto che spesso una marca sarà divorata alla velocità della luce, mentre un’altra potrebbe anche non venire toccata. Da proprietaria ho imparato a fare grandi scorte quando possibile.
Alcune cavie, le più pigre o forse le più furbe, proveranno anche a costruirsi dei piccoli giacigli nel fieno per tenersi calde e comode, perché così facendo potranno mangiare e riposare contemporaneamente!
La qualità del fieno si può dedurre sia dalla provenienza e dall’uso dichiarato di componenti chimici presenti e, una volta aperto, dal buon profumo di campo e dalla polverosità (che può essere un fattore di malessere e di fastidio per l’animale se eccessiva).
- Verdure fresche ricche di vitamina C, rigorosamente crude.
È buona prassi fornire quotidianamente verdura fresca, tra cui insalata di vario tipo (no iceberg), radicchio, finocchio e peperone (facendo attenzione a ripulirlo bene dai semi). Saltuariamente anche carote, cavoli di vario genere, zucche e altre che potranno essere indicate dal veterinario come adatte alla dieta.
- Poco pellet specifico per cavie, verificando che non contenga in alcun modo semi o cereali.
- Frutta solo occasionalmente, per via degli zuccheri.
Se il veterinario dovesse riscontrare delle carenze nella dieta suggerirà di integrare con prodotti appositi, tipicamente integratori di vitamina C, di cui esistono diverse tipologie, come ad esempio biscotti di erbe pressate, polveri o gocce da sciogliere nell’acqua. La loro assunzione è davvero fondamentale per il benessere di questi piccoli animali, che in carenza vitaminica presenteranno diversi problemi di salute di solito visibili principalmente in denti, zampe e pelliccia.
I cibi vietati invece sono:
- Pane, pasta, biscotti e dolci
- Cioccolato
- Latte e latticini
- Le parti verdi di patate, pomodori, melanzane
- Semi
- Avocado
- Cocco
- Aglio, cipolla, erbe cipolline, porri
- Peperoncino
- Frutta secca
- Funghi
- Legumi
- Bulbose
- Rabarbaro
Per quanto riguarda la gabbia, questa deve essere spaziosa e ben organizzata, con tane per nascondersi, tunnel, ponticelli, accessori da rosicchiare e un’area ampia dove muoversi liberamente. Vietate assolutamente le ruote come quelle per i criceti che rischierebbero di danneggiargli la schiena. Da prediligere materiali naturali alla plastica.
Il fondo di gabbie e recinti deve essere morbido e possibilmente assorbente per raccogliere le deiezioni. Personalmente sconsiglio il fieno, la paglia, il truciolato o la segatura e prediligo traverse/tappetini assorbenti di vario genere (ne esistono anche di artigianali fatti appositamente per la cavie in materiali lavabili).
Negli angoli e nelle casette o sotto i ponticelli si possono prevedere delle lettiere con all’interno un mix di carta assorbente (va benissimo quella per gatti) e uno strato più “soft” di lino per non irritare le zampette.
Acqua e fieno devono sempre essere presenti, in abbondanza e con modalità di erogazione diversificate come ad esempio beverini e ciotole, disposti in più punti, dislocati sul perimetro. Tutto ciò sarà utile soprattutto in presenza di tanti animali, così da limitare le discussioni per le risorse.
Alle volte, infatti, sebbene sia piuttosto raro, possono stressarsi a causa di un ambiente non idoneo e litigare tra loro per una risorsa, montandosi e mordendosi, fino a provocarsi brutte ferite (difficilmente letali, ma comunque dolorose).
Tanti proprietari scelgono di tenere completamente libere le loro cavie, fornendo magari una stanza dedicata al loro scorrazzare. Personalmente, nonostante sia una scelta etologicamente molto corretta, la trovo poco pratica nella vita quotidiana d’appartamento. Oltre al fatto che sporcano molto con feci e urine, e non è semplicissimo insegnare l’uso esclusivo della lettiera, tendono a cercare tutti gli angoli più impensabili per ripararsi e dormire e rischiano magari di incastrarsi in qualche mobile/angolo. A differenza dei conigli non saltano e tuttalpiù si alzano in posizione semieretta in punta di piedi per raggiungere superfici più alte, quindi in verità avendone la possibilità basterebbe mettere in sicurezza solo la zona confinante con il pavimento. Ovviamente poi, in quanto roditori, potrebbero rosicchiare le varie superfici che trovano intorno a sé (sedie, mobili, scarpe ecc), nonché i pericolosissimi cavi elettrici con il rischio di folgorazione. Una buona soluzione potrebbe essere quindi confinarli con gabbie e recinti quando sono da soli e lasciarli liberi di gironzolare supervisionati. Si faccia attenzione, qualsiasi sia la scelta più adatta alle esigenze domestiche umane, di salvaguardare anche il bisogno minimo indispensabile di spazio per loro evitando soluzioni di reclusione striminzite, ma fornendo contenimenti adeguati in cui riescano almeno a correre e muoversi senza problemi (si possono valutare anche gabbie che si sviluppano in verticale con più ripiani e insegnare loro a salire le rampe già da piccoli).
Essendo animali tipici delle praterie il loro clima ideale è proprio quello che potremmo immaginare associato a questi territori: le cavie stanno bene con temperature comprese tra i 18°C e i 24°C. Sono molto sensibili sia al freddo, sia al caldo estremo: in inverno vanno protette da correnti d’aria e sbalzi termici, magari anche grazie a cucce morbide e calde di pile; mentre in estate bisogna garantire loro una buona ventilazione, ombra e punti di refrigerio ad esempio inserendo nelle gabbie delle bottiglie d’acqua ghiacciata avvolte in un panno per dare un appoggio refrigerante.
Le norme igieniche e di pulizia del recinto saranno dettate dal buon senso, ma tipicamente la pulizia della gabbia è quotidiana, soprattutto in presenza di tante cavie insieme, con cambio di traversine sporche e smaltimento delle feci della lettiera. Più saltuariamente, ma comunque con una buona frequenza, bisognerà fare una pulizia più approfondita e quando necessario inoltre sarà utile spargere l’antiparassitario a protezione degli ambienti (e su consiglio veterinario valutare anche le pipette sul pelo degli animali), facendo attenzione alle zone di abbeveraggio e alimentazione da non esporre assolutamente allo spray.
Pur rispettando tutte queste indicazioni le cavie, in particolar modo quelle a pelo lungo, si sporcheranno comunque piuttosto facilmente. Non sono quindi vietati bagni con prodotti appositi, purché gli animali siano abituati e la cosa non generi loro troppo stress. In caso di dubbi o difficoltà è bene rivolgersi a un toelettatore professionista. Infatti sono comunque in grado, un po’ come i gatti di garantirsi un grado minimo di pulizia autonomamente.
Alcuni soggetti apprezzeranno molto il refrigerio dell’acqua e si divertiranno e godranno l’esperienza, altri assolutamente la vivranno con fastidio e bisognerà provvedere a rendere l’esperienza il più rapida e confortevole possibile. (n.b.: non sono delle nuotatrici, l’acqua deve essere bassa e tiepida, sconsigliato l’uso del getto della doccia o del lavandino, quanto piuttosto è preferibile una vaschetta dai bordi alti con un paio di dita d’acqua dentro).
Quotidiane devono essere poi le spazzolate per i soggetti a pelo lungo onde evitare la formazione di nodi dolorosi, occasionali ma comunque frequenti anche in quelli a pelo raso, un po’ come per i capelli di noi esseri umani: una chioma folta avrà bisogno di cure diverse da dei capelli a spazzola!
Le unghie vanno tagliate regolarmente e, se non si è sicuri viste le dimensioni davvero ridotte, è meglio chiedere aiuto a chi è del mestiere. La cura delle unghie e dei piedini è infatti fondamentale: la crescita non controllata delle unghie può creare grossi problemi e anche compromettere la vita stessa della cavia. Basta una spuntatina con cadenza regolare, accertandosi di non recidere la vena interna, che altrimenti sanguinerà causando dolore all’animale.
Anche i genitali andrebbero controllati e tenuti il più possibile puliti, anche grazie all’utilizzo di salviette umidificate, così come le orecchie e gli occhietti (non infilare mai cottonfioc o simili nelle cavità auricolari).
Solitudine, rumori forti, ambienti poveri di stimoli o cambiamenti improvvisi sono tutti fattori da evitare. Lo stress cronico nelle cavie può causare problemi di salute seri.
Le cavie, come molti animali preda, tendono a nascondere i sintomi di malattia fino a quando la situazione è grave. È fondamentale non sottovalutare segnali come inappetenza, letargia, respirazione difficoltosa, perdita di peso, diarrea o gonfiori e in caso di dubbio rivolgersi tempestivamente a un veterinario esperto in animali esotici e non a un veterinario generico. La bravura del veterinario potrà risparmiare molta sofferenza e risolvere spesso facilmente situazioni apparentemente difficili.
Tutte queste attività e piccole attenzioni permetteranno di instaurare un legame di affetto e fiducia profondo che renderà memorabile il tempo insieme a questi dolci piccoli roditori dal cuore grande.
Arianna Gatto
Arianna Gatto è consulente per animali da compagnia e addestratrice cinofila. Ha studiato “allevamento e benessere animale” alla facoltà di veterinaria e ha frequentato i corsi di formazione professionale per diventare addestratore ENCI e operatore IAA (interventi assistiti con gli animali). Attualmente vive e lavora a Livorno.