gatto e ciotola

 

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il senso del gusto nei gatti non è molto sviluppato; infatti un gatto possiede circa 500 papille gustative a fronte delle 9.000 su cui possiamo contare noi umani (e le circa 1.700 dei cani).

I gatti non sentono il dolce perché mancano dei recettori capaci di percepire questo gusto (infatti gli zuccheri semplici non sono necessari alla loro dieta, anzi sono piuttosto nocivi[1]); mentre detestano l’acido e l’amaro perché in natura questi sapori potrebbero indicare la presenza di tossine o altri elementi velenosi.

Siccome i gatti sono dei carnivori obbligati, il senso del gusto è sviluppato in modo da permettere loro di riconoscere e apprezzare il sapore del sangue, della carne cruda, insomma delle proteine contenute nei prodotti di origine animale[2].

Anche se il gusto non è particolarmente raffinato, l’olfatto nei gatti è molto sviluppato e infatti essi possono contare su oltre 200 milioni di sensori olfattivi (noi umani su appena 5 milioni!) per decidere cosa è buono e cosa non gli piace. Fatte queste doverose premesse, cos’è che rende un pasto appetibile per un gatto?

Se vogliamo che il momento del pasto sia un’esperienza piacevole e gratificante  per il nostro gatto dobbiamo cominciare dal contenitore che deve essere pulito, senza avanzi di cibo stantio, può essere di metallo o ceramica, ma mai di plastica (questo materiale ritiene gli odori). Inoltre la ciotola dove mangia non dovrebbe essere troppo stretta o profonda per evitare che le sensibilissime vibrisse poste ai lati della bocca tocchino i bordi, cosa che gli creerebbe un notevole fastidio.

Quando consideriamo i reali bisogni del nostro gatto, dobbiamo sempre tenere a mente che il nostro amico è un animale “domestico” solo in parte, e  che ancora conserva molti tratti comportamentali ereditati  dai suoi antenati selvatici. In natura, un gatto non consumerebbe mai la preda vicino a una fonte di acqua pulita, per timore di contaminarla accidentalmente mentre la sbrana, o la spiuma.

Per questo motivo non è buona abitudine mettere le due ciotole dell’acqua e del cibo troppo vicine, e  tanto meno usare quelle accoppiate che vendono nei negozi.

Un altro punto importante è la temperatura del cibo, che non dovrebbe mai essere servito freddo di frigorifero o troppo caldo. La temperatura ideale corrisponde a quella di una preda recentemente uccisa, cioè fra i 36° e i 38° centigradi.

I gatti sono dei predatori opportunisti che normalmente cacciano da soli, principalmente al crepuscolo. Cacciare è una attività molto dispendiosa da punto di vista energetico,  e  spesso la preda consiste in un piccolo animale  poco nutriente. Alla fine di una buona giornata di caccia il gatto libero avrà consumato in media dai 10 ai 15 piccoli pasti, costituiti da altrettante prede. (Questo spiega come mai le abitudini alimentari dei cani siano così diverse: infatti i cani, cacciando in branco, sono in grado di catturare una grossa preda che può fornire  nutrimento per molte ore).

Così, anche in ambito domestico, è opportuno che il gatto abbia a disposizione piccoli pasti distribuiti nell’arco della giornata (e della notte!); per questo utilizzare un dispenser a tempo può essere una soluzione. Se poi non esce mai di casa, non dobbiamo dimenticare che ha comunque bisogno di soddisfare l’istinto all’esplorazione e alla caccia. Se lasciato solo per molte ore, si annoia e chiedere cibo in continuazione quando siamo presenti è un modo di chiederci affetto e attenzione. Per sopperire a questa carenza di stimoli possiamo nascondere piccole quantità di croccantini in posti sempre diversi, usare giochi specifici che rilasciano qualche leccornia  quando attivati e che stimolano l’attività fisica e mentale.

plastic bowl

Cosa dovrebbe mangiare il nostro gatto? I gatti sono carnivori obbligati, il che significa che tutti i nutrienti di cui ha bisogno sono contenuti nelle proteine animali e che non sono in grado di produrre gli enzimi necessari ad assimilare adeguatamente le proteine di origine vegetale. Anche i carboidrati devono essere assunti in proporzioni ridotte. Quindi cibo secco solo in piccole quantità o come snack o premio. Il cibo fresco  è da preferire alle scatolette, per quanto di alta qualità, che dovrebbe essere appena scottato e non stracotto e il più variato possibile per evitare che si abitui a mangiare un solo tipo di alimento. La carne o il pesce vanno serviti tiepidi. Le preferenze alimentari del gatto dipendono soprattutto da cosa ha imparato a mangiare durante lo svezzamento: per questo motivo alcuni gatti adorano il pesce, mentre altri nemmeno lo considerano un alimento, alcuni vanno pazzi per il latte (che comunque andrebbe somministrato in quantità minime e solo occasionalmente).

Se siamo noi a fornire il cibo al gattino durante lo svezzamento dobbiamo preoccuparci di fargli mangiare alimenti diversi, per prevenire futuri disturbi fisici o del comportamento alimentare, tipo la pica [3]).

gatto e cioccolata 2

Gatto che morde un cartone

Se si dovesse rendere necessario cambiare alimentazione al nostro gatto, vuoi per motivi di salute vuoi di dieta,  dobbiamo procedere in modo molto graduale così da abituare il nostro gatto al cambio di odore e gusto ed evitare problemi digestivi a causa di nuovi alimenti ai quali non è abituato. Inizieremo quindi con piccole quantità del nuovo cibo mischiate con quello che mangia più volentieri, aumentando le proporzioni fino a quando accetterà il gusto del nuovo alimento.

Ultimo punto da considerare, ma non meno importante, è il momento del pasto, che non dovrebbe essere disturbato  da rumori forti e improvvisi, persone o bambini che vogliono interagire e soprattutto altri gatti o cani aggressivi. Se abbiamo più di un gatto che mangiano contemporaneamente, potrebbe essere utile  servire una ciotola in più e piazzare le ciotole distanziate fra loro se i gatti non vanno d’accordo o se ce n’è uno più vorace che tenta di rubare il cibo all’altro.

Supervisionare il momento del pasto ci serve a monitorare la sua salute: se osserviamo un improvviso cambio di abitudini, se vomita (i gatti in natura vomitano abbastanza spesso per eliminare eccesso di peli ingurgitato durante la tolettatura o se hanno mangiato qualcosa di tossico) o se  beve più del solito, o se rifiuta un alimento che ha sempre gradito non dovremmo sottovalutare questi segnali, perché potrebbero essere indice di un malessere fisico, problemi ai denti (molto comuni fra i gatti), o di stomaco, e se il problema persiste non aspettiamo a portarlo dal veterinario. Prevenire è sempre meglio che curare! due gatti con ciotola

 

I gatti sono esseri abitudinari  che traggono sicurezza dalla routine, cambiamenti improvvisi tendono a destabilizzarli, e le abitudini alimentari non fanno eccezione. Se vogliamo che il nostro gatto sia sano e felice assicuriamoci di dargli il cibo giusto, nella quantità adeguata e che il pasto rappresenti un momento piacevole e appagante della giornata.

S.C.

 

 

 

[1] Il motivo per cui nei cibi confezionati per gatti troviamo lo zucchero (e i cereali) tra i componenti è che questi aumentano le calorie contenute nel prodotto, ma a scapito della qualità e dei valori nutrizionali.

[2] E questo spiega come mai i gatti amino tanto il pesce, anche se  in natura non fa parte delle prede normalmente cacciate e consumate.

[3] La pica è un grave disturbo per cui il gatto tende a mangiare sostanze non commestibili quali carta, lana, stringhe, etc. può essere causato da un disagio psichico: sindrome dell’abbandono, noia,  oppure fisico: carenza di alcuni nutrienti essenziali nella dieta.