“Era la prima volta, dalla morte del padrone, che era stato in grado di pensare a tali cose senza essere sopraffatto dal dolore, la prima volta che aveva capito che la memoria è un luogo, un luogo reale che si può visitare, e che trascorrere qualche minuto con i morti non era necessariamente un male, ma che di fatto poteva essere una fonte di grande conforto e felicità”. Timbuctù – Paul Auster
“It was the first time since his master’s death that he had been able to think about such things without feeling crushed by sorrow, the first time he had understood that memory was a place, a real place that one could visit, and that to spend a few moments among the dead was not necessarily bad for you, that it could in fact be a source of great comfort and happiness.” Timbuktu – Paul Auster
Timbuctù di Paul Auster (Trilogia di New York, Mr. Vertigo) è un libro in cui la voce narrante è un cane, Mr. Bones, che vive un rapporto di amore e simbiosi con il suo amato compagno umano Willy, un filosofo generoso e giramondo e barbone per scelta. Fin qui niente di originale, ma Mr. Bones è un meticcio molto intelligente e anche un po’ logorroico, capace di comprendere il linguaggio umano, anche se non ha imparato a parlare, che dovrà affrontare la perdita del suo amato compagno e punto di riferimento Willy. Anche se a fatica riesce a “immaginare un mondo in cui non ci sia il suo padrone”, imparerà a capire di chi fidarsi e di chi no e sarà in grado di affrontare le incognite di una vita da randagio e piena di insidie. Eppure il suo desiderio più grande resta quello di raggiungere il suo padrone a Timbuctù, il grande aldilà dove “si è tutt’uno con l’universo, una particella di antimateria nel cervello di Dio”, anche se sotto sotto teme che possa trattarsi di uno di quei posti chic ed eleganti dove i cani sono esclusi.
Insomma, Paul Auster, con Timbuctù, riesce a creare una storia che ci commuove e ci fa ridere, è capace di sondare l’animo umano e immedesimarsi nella mente e nel cuore di due esistenze originalissime e affascinanti.
Samira Coccon
Timbuctù di Paul Auster, Edizioni Einaudi, 2006