La gazza: gli altri colori del mondo

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Nel giardino che tocca casa mia
tra gli uccelli
che ne abitano gli alberi e cantano

in un trillo disorganizzato,

vive una gazza.

Il suo nome non è certo bello

come rondine o usignolo,

che ricordano odi e tradizioni calde,

o come arara, quetzal o colibri,

nomi felici di colori interi

che l’occhio umano intende

–  o ancora altri

che loro capiscono

Ma lei, elegante nel suo corpo tutto nero, la coda lunga,

solo una venatura bianca leggera sull’ala e sul  petto,

sembra che si sua vestita d’alta moda

per volare tra i rami d’autunno

e i tetti delle case

qui vicino

Dice che ne capisce

che riconosce allo specchio il suo riflesso,

qualcosa che all’animale umano

richiede anni di vita

In questi giorni così magri

in cui cavalli di apocalisse e spavento

cavalcano liberi, portando nuove pestilenze, guerre, fame

è un piacere d’abbraccio

un’allegria senza nome

vederla volare tutti i giorni

equilibrista bicolore,

padrona del mondo.

 

gazza

La poeta Ana Luisa  Amaral dedica questi versi a una gazza. Non a una rondine o a un colibrì, ma a una gazza. Le piace parlare della sua eleganza che si impone, incurante di chi la trascura, l’indifferenza non la turba e, allegra, continua a volare nel mondo.

Questa poesia ci ricorda l’importanza di riconoscersi e di vivere pienamente il nostro modo di essere.

Ana Luisa Amaral (Lisbona, 5 aprile 1956 – Porto, 5 agosto 2022) è stata una importante poetessa e traduttrice portoghese. Della sua scrittura amava dire che era tesa a “creare altre realtà”.  Al lavoro creativo univa il suo impegno a favore dei diritti umani.

 

*Barbara De Luca è nata a Roma, dove vive e lavora. Da alcuni anni ha due grandi amori che coltiva con passione: gli animali e la poesia.